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Viaggio nella Napoli borbonica: sezione Vicaria
Di Admin (del 22/01/2011 @ 15:24:57, in Articoli, linkato 13810 volte)
Proseguendo il viaggio nella capitale del regno delle due Sicilie, al fine di rinvenire l'ossatura produttiva della città,secondo le direttive ministeriali,ci spostiamo, sulla relativa scorta documentaria del 1858, nella sezione Vicaria, soffermandoci nelle singole strade e riproponendo di seguito in maniera fedele le risultanze dell'analisi effettuata colà sulla suddetta materia, ritrascritta per generi lavorati. Così troviamo due fonderie di oro e argento in Vico di Pontenero, un'altra di ferro in via Vasto a Capuana e quella più importante di canne da fucile, di proprietà pubblica e ubicata nella strada Poggioreale. Ben tredici fabbriche adornano vico tutti i Santi, vico Speranzella e vico Reclusorio. Due fabbriche di cerogine o candele si stendono nella strada Poggioreale e, precisamente, all'Arenaccia. Una fabbrica di sapone si staglia in vico Sant'Anna, una fabbrica di aceti si protende in largo Cavalcatojo, specificamente ai Fossi. Cinque fabbriche di fiammiferi caratterizzano via Vasto, Fossi Vasto, ponte di Casanova e largo Cavalcatojo. Due fabbriche di mistura di lastrici operano in strada nuova dei Fossi e, nello specifico, al vico Trufolo. Una fabbrica di tele "incerate" procede a pieno ritmo in vico di tutti i Santi. Tre congerie di pelli echeggiano nella strada Arenaccia alla Polveriera e al Largo Cavalcatojo. Una vetreria rimbomba nel vico Trufolo. Quattro lanifici connotano il vico Cetrangolo e il vico lungo Sant'Antonio Abate. Tre tintorie si trovano nella strada Trivio, nel vico San Giovanniello e in quello di Marcoviglio. Nel perimetro sezionale si concentra anche un alto numero di botteghe. Infatti, trentuno officine di fabbri si stendono lungo il largo Carriera grande, piazza Tribunali, strada Carbonari, vico Sotto a Carbonara, strada San Ferdinando a Pontenuovo, borgo Sant'Antonio Abate, largo Cavalcatojo, largo Vasto, strada numerata e piazza Nuova Foria. Una bottega di calderai o ramai è operativa nel vico Ziti. Sei botteghe di miniscalchi o maniscalchi, site nella strada Foria, nella piazza Nuova Foria, nella piazza Tribunali, al largo Cavalcatojo, al largo Sant'Anna, al ponte di Casanova, portano in loco una notevole vivacità di uomini e di animali. Scandiscono suoni alternati i colpi degli operai impegnati nelle sette botteghe addette alla riparazione delle carrozze e gravitanti nel largo Carriera grande, in piazza Tribunali, nelle strade Carbonara e Santa Sofia.Il vico Vasto a Capuana e la stessa strada Capuana effondono in un vasto raggio l'acre odore proveniente dalle tre botteghe di baccalà e di stoccafisso qui ubicate. Questa sezione municipale accoglie infine undici stalle per capri, allocate nelle seguenti arterie viarie: strada Foria, vico Lungo Sant'Antonio Abate, vico Trufolo, vico San Nicola dei Caserti, vico Verdi ai Caserti, cortile Sant'Antonio Abate, vico Zingari e vico San Biagio dei Caserti. Costituisce un capitolo a se stante lo stabilimento industriale, specializzato nella lavorazione della pelle di castoro e di altri tessuti, destinati, prevalentemente, agli uomini della truppa reale.