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Le dimostrazioni contro i deputati, 3 agosto 1861
Di Admin (del 08/09/2011 @ 17:06:09, in articoli , linkato 725 volte)
Nei tempi ordinari, quando una calma profonda tutela l’ordine pubblico, quando una scellerata fazione non scendesse a combatterci, noi approveremmo pienamente i clamorosi ruggiti della pubblica opinione, che stigmatizza i deputati infedeli al loro mandato, gli stolidi, i poco patriottici che preferirono il ministero al paese, i propri interessi alle pubbliche sventure, ma nei tempi attuali, quando tutte le forze borboniche convengono verso un solo scopo, quando noi siamo sul punto di scendere sulla piazza per difendere la libertà e l’indipendenza, in questo caso le dimostrazioni sono oltremodo pericolose. Noi d’altronde racconteremo i fatti del 1° agosto e poi francamente daremo il nostro giudizio. Il popolo a ragione sdegnato contro sciame di deputati infedeli al loro mandato avvisava di dare un segno della propria disapprovazione a quanti fra essi fossero giunti tra noi ed in fatti dopo aver ricevuto con suoni assordanti i primi arrivati, il popolo recossi la sera del primo agosto a rendere una visita clamorosa presso le case dei signori Vacca Senatore e dei deputati Pisanelli, Leopardi e Minervini: e qui ci fermiamo per domandare in qual modo si associasse il nome di Minervini a quelli di Vacca, dei Leopardi e dei Pisanelli? Vacca faceva parte della consorteria, Pisanelli e Leopardi n’erano i principali manubri, ma l’avvocato Minervini perché fu confuso coi dottrinari. Minervini votò con l’opposizione, ebbe più volte troncata la parola a Torino dall’impertinenza della maggioranza: ed a Napoli ha dovuto anch’esso subire la dura lezione inflitta ai Leopardi ed ai Pisanelli? Ma raccontiamo. Una folla di cittadini dunque rendeva in prima sera una chiassosa visita al Senatore, ed ai deputati ciascuno portava strumenti di cucina ed all’armonia discordante degli improvvisati senatori si univano i fischi e gli urli dei monelli: il baccano era veramente infernale: ma questa volta il popolo con molto buon senso aveva espresso il proprio giudizio sul Senatore Vacca e sul Leopardi. Un cartellone a stampa diceva: Vacca è MASSARI DEL SENATO !!! Leopardi (leggevasi in altro foglio) alle invocate provvidenze contro la reazione rispose: E’ IL RONZIO DEGLI INSETTI. Ed il popolo lo dichiara un braccio della consorteria. I deputati Pisanelli, Leopardi ed il Senatore Vacca ebbero la lezione che si meritarono coi loro voti servilissimi e con l’aver conosciuto i bisogni del paese e prodigando encomi al sig. Minghetti, ministro dell’interno, che ha condotto il paese verso la propria ruina .... I nostri deputati della maggioranza si mostrarono indegni del mandato ricevuto, nemici affatto della contrada ove sono nati, il disprezzo pubblico gl’incalzi, siano fuggiti come gli infetti della pestilenza, gli elettori si riuniscano e gl’infliggano l’onta di rivocare il mandato, la quale determinazione se non produrrà effetti legali per certi uomini dalla fronte di bronzo, mostrerà all’Europa essere gli italiani del mezzogiorno più che adulti nella vita parlamentare ed infliggerà sui pessimi deputati le stigmate della riprovazione pubblica, molto più terribile d’una fugace dimostrazione. Uniti, vigilanti, salviamo il paese, torniamo allo stato normale, e allora potremo divertirci con le campane fesse, con le padelle, le cazzeruole, ma oggi silenzio ed ordine, diamo tutta la libertà d’azione alla polizia, perché possa seguire le sole trame dei nostri nemici, per sventarle e liberarci una volta per sempre da questi incorreggibili adoratori del passato i quali ci credettero già vinti dal vederci assonnati e neghittosi (Dal giornale "La democrazia").