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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Io sto facendo un'opera utilissima per tutti i facchini, tutte le trecche del mercato, tutti i lions che s'abbaruffano, tutte le serve e le padrone, gli osti e gli avventori, e questo è il Vocabolario delle ingiurie. Non vi è mai occorso di sentire due che si scagliano a gara ingiurie sanguinose; ma dopo due o tre scambi di proiettili, muor la lingua in bocca perché non sanno andar più in là? Ecco un inconveniente a cui bisogna riparare e a cui riparerà l'opera mia. La dividerò in capitoli: ingiurie plateali (come direbbe un professore)innobili, ingiurie sesquipedali, ingiurie senza guanti, ingiurie in guanti bianchi, ingiurie letterarie, ingiurie ecclesiastiche ec. ec. Il più curioso sta nel luogo dove vado a pescare tutto questo tesoro di lingua. Sapete dove? Nella parola di Dio! Scusate la bestemmia; ma non è la mia. Leggendo le encicliche e le allocuzioni papaline e le pastorali vescovili, ho strabiliato al vedere di quanta eloquenza contumeliosa siano ricche. Al mio Vocabolario metterò per motto: Il papa è il mio maestro. Per darvi un saggio del mio libro, vi darò lo spoglio che ho potuto fare dell'ultima allocuzione. La liberazione delle Marche e dell'Umbria è intitolata in tutte queste differenti maniere: eccesso nuovo e inaudito, sacrilega audacia, empia usurpazione, improbo intrigo, empia e criminosa aggressione, barbara irruzione, ingiusta e crudele invasione, iniqua imprudenza ed ipocrisia, nefando ardimento, scellerata e non mai esecrata aggressione, detestabile avvenimento, immane violazione, latrocinio .... C'è da scegliere. Un governo liberale e nazionale si può ingiuriare con tutti questi titoli: imprudente, menzognero, calunniatore, perverso, ipocrita, indegno, turpe, ladro, comunista, e istitutore di case di meretrici. Una guerra di indipendenza, come quella del 1959, è, secondo l'Evangelo di Pio - Pio, una guerra funesta; i generali che vincono selvaggi (il papa, dopo avere una volta confutato Azeglio, ora lo copia); le armi liberatrici parricide; e un Re Galantuomo figlio degenere. Finalmente ..... Sapete bene che quando uno ha riversato tutto un sacco di ingiurie e non sa proprio più dove andarne a pescare, libera il suo avversario con un vatti a far .... qualche cosa. Il papa finisce proprio cos. La rubrica vatti a far .... presenta molte varianti. ........... I Tuoni 22 ottobre 1860.
La prima bandiera italiana purosangue con la bianca croce sventolò nel caffè d'Europa a Napoli. I primi bollettini dei Comitati bianchi e azzurri si diffondevano nel caffè d'Europa. Le prime notizie vere e le prime notizie false e pallonesche girano nel caffè d'Europa. I primi dispacci elettrici delle vittorie della guerra d'Italia piombarono in questo caffè. Nel Caffè sullodato vi sono state per l'innanzi le più invisibili spie e le primarie celebrità di fuori Napoli e contorni. Il gran torto che nel primato morale e civile di Gioberti trovano gliantigiobertiani napoletani fu appunto che l'abate non aveva tenuto conto nella sua opera del Primato caldo e freddo di Donzelli. Infatti il caffè che si paga caro in Napoli è quello è quello del caffè d'Europa. I migliori gelati che si sorbiscono da noi sono i suoi. Donzelli fu il primo a stringere parentela gelata con Napoleone III. Egli creò il Plombière alla Donzelli. Ora ha inventato un gelato omeopatico detto Biscotto alla Piemontese. E' una bandiera italiana in cui: Il verde è pistacchio da lungi venuto, il rosso ananassa dal succo premuto, il bianco è dei frutti l'amabil sapor. E in mezzo a tutto questo la croce obbligata che, mangiandola, si fa benedire cento altre volte di più. Infine, dopo che la città fu invasa dai rossi garibaldini, il caffè d'Europa fu la prima piazzaforte, confortatrice di palati e ventri ad essere invasa da loro. Ora gli antichi immancabili abituarti, i nuovi liberali non della vigilia, né dell'oggi, ma del domani, hanno ceduto gentilmente il posto ai Garibaldini. Ora un borghese nel sullodato caffè è come una mosca bianca, mentre sarebbe una bella mescolanza .......... I Tuoni, 15 settembre 1860.
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