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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
La nazione fu posta in mano di ciurmatori che, coprendosi delle ombre dell'amore patrio, baravano il popolo e cambiavano in tristi le sorti ….. E a prova basti rammentare che il Bastogi, quel medesimo che fu ministro, appaltava l'impresa delle strade calabro - sicule, ma lo stato gli assicurava il frutto del 34%; che egli comperava l'appalto a gran denari da parecchi deputati; e che dei venticinque membri componenti il Consiglio di Amministrazione di quella intrapresa, sei soli (dei quali cinque banchieri) erano cittadini privati, quattordici deputati e cinque pubblici ufficiali, anzi intimissimi dei ministri, come se fosse onesto consertare nella medesima persona gli interessi dei conceditori e dei concessionari.
Non è da buono né da onesto ministro tollerare contrabbandieri gli stessi gabellieri, amministrare la cosa pubblica colla misura delle proprie ambizioni e condurre lo stato (che pur metteva ad annua rendita 655 milioni) nella necessità di ricorrere ad un nuovo prestito di 425 milioni per allentare le strettezze che l'opprimevano, e di vendere, per far denari in ogni maniera, le strade ferrate, che erano capitali dello stato, al banchiere Rotschild, nominato non solo di ricchezza, ma di una certa abilità tutta propria a correre dove più sono scompigliate le finanze, urgenti i bisogni, perduto il credito.
Con amministrazioni sì ladre e disordinate a ragione di giusta economia, coi mesi ed anni passati in dono ai contributori morosi al pagamento, colle tanto detestabili prodigabilità che abbiamo accennato, non faccia meraviglia che rinascesse tratto tratto la necessità di nuove prestanze, che il disavanzo crescesse, che la fortuna pubblica fosse incerta e l'esistenza stessa della nazione posta in forse, senza che mai si vedesse segno, donde fondamentalmente prevede il tempo, che al popolo sarebbe concesso di respirare.
Nella prima metà dell'Ottocento a San Giuseppe Vesuviano si svolgevano annualmente due fiere, una nell'ultima domenica di gennaio e la seconda il 19 marzo, coincidente con la festività del Santo Patrono, nello spazio antistante la chiesa parrocchiale.
Qui i commercianti collocano le baracche dopo aver pagato i seguenti canoni: gli orefici e gli zagarellari pagano 40 grana, i torronari, i calzettari, i semensari, i cappellari grana 20, i calzolari, gli stagnari, i caldarani e i cassari 20 grana, i venditori di paste, formaggi, salumi, salami ed arbaiuoli10 grana, i venditori di piante grana 10, i faensari forestieri grana 20, quelli paesani grana 10, quanti poggiano la loro merce a terra un grano.
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